GRU IN VETTA

Il cantiere della nuova funivia del Monte Bianco è una meraviglia da visitare. E’ una sfida di ingegneria estrema una nuova stazione a Punta Helbronner, una casa tutta acciaio e vetri con una terrazza panoramica sul “tetto d’Europa”..  a 3.462 metri.

La vista che spazia dal Dente del Gigante al Cervino, dal Monte Rosa fino alla cima del Bianco. Una specie di astronave fatta atterrare fin quassù dall’architetto genovese Carlo Cillara Rossi.

Ma come portare i materiali a queste altezze? “Abbiamo costruito tre teleferiche – spiega il direttore Petrella – due per i materiali e una per realizzare i piloni della nuova funivia. Poi, dal Rifugio Torino a Punta Helbronner abbiamo montato le due sulla cresta, in modo che la prima trasferisca il materiale su un piazzale dove la seconda preleva a sua volta per portarlo in cima”. Sembra facile. Ma certe notti, quando la temperatura va a venti sotto zero, le gru ghiacciano e si bloccano. “Hanno naturalmente una resistenza particolare – assicura Petrella – sono calcolate per fronteggiare venti di 200 chilometri orari”. Ma già a sessanta i sensori fanno scattare l’allarme: “C’è una procedura. Il personale deve abbandonare il cantiere e in certe condizioni la gru è lasciata libera di muoversi per opporre meno resistenza”.Gru vista delle vetta del Monte Bianco

Tutto è speciale, quando il cantiere è il più alto d’Europa. A queste altezze non si può faticare come in pianura. Se impugni il piccone devi stare attento, dopo due colpi ti manca il fiato. Devi abituarti, abbiamo turni speciali”. E sono operai speciali. Controllati al centro di medicina alpina di Aosta con orari particolari: “Non c’è una vera e propria regola – spiega Cipriano – perché bisogna adattarsi alle caratteristiche dei singoli”. Per ora sembra funzionare il sistema che prevede sette giorni di lavoro in quota e quattro di riposo. I turni giornalieri sono di sette ore. Ma certo i più difficili sono quelli notturni: “In questo cantiere si può operare in media cento giorni all’anno, tra la primavera e l’estate”, tra aprile e novembre, ogni attimo va utilizzato.

Gru in vetta

Gru Vista dal cantiere sul Monte Bianco

Gru al lavoro

Gru al lavoro

Una fatica al limite delle possibilità. L’obiettivo è arrivare prima possibile a demolire la vecchia stazione (ne rimarrà solo una parte, conservata come u museo) realizzando l’astronave entro i tempi previsti, il 2015. E farlo senza interrompere l’attività turistica: anche quest’estate è possibile utilizzare la vecchia funivia e godersi il paesaggio della catena del Bianco.  “Qui, su queste montagne, sono state scritte le pagine più importanti della storia dell’alpinismo.

 

Articolo tratto da Repubblica.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *