Un´altra lettera dal treno, firmata Alessia, pubblicata sul sito di La Repubblica Milano.
«Parto da Milano per Firenze, 4 valigie e una borsa. Sul tapis roulant davanti a me madre con passeggino disperata perché non passa tra le due sbarre poste all´entrata. Arrivi su e non ci sono carrelli, mi spiegano che non esistono più. Il mio posto è nella carrozza 3, in testa. Ci metto 12 minuti ad arrivarci e penso a un agopuntore per i tendini delle spalle che stanno già cedendo. A Firenze è un giorno da Sahel infuocato. Sono piegata dal dolore e uno di Trenitalia mi dice: oh signora, en lo sa´ che l´è scaduto il contratto dei carrelli in tutte le stazioni d´Italia? Penso ai facchini della mia infanzia, un lavoro che nessuno più vuole fare perché ritenuto degradante. Sono madida di sudore e dolorante. Il signore davanti a me mi getta uno sguardo, scopre le 4 valigie e si dilegua».